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25/12/2017

Anakin Skywalker diventa Dart Fener



Star Wars: Gli Ultimi Jedi





Mentre il Primo Ordine si prepara a stroncare quel che resta della Resistenza, Rey consegna a Luke Skywalker la spada laser che fu sua, invitandolo a interrompere il suo esilio per salvare il mondo libero. Ma Luke non ne vuole sapere e il Lato Oscuro tesse la sua trama letale attorno agli ultimi ribelli.
Ormai è soprattutto una questione di aspettative. Un equilibrio tra la voglia di voler bene a una saga che si è portata via una fetta della nostra vita e l'inevitabile gelosia di chi avverte che quella fetta gli è stata sottratta, modificata o peggio ridicolizzata. Un equilibrio difficile da controllare, almeno quanto quello tra la Luce e il Lato Oscuro della Forza.

Willy in versione natalizia


08/12/2017

Canzone classica napoletana : TORNA A SURRIENTO



I TRE TENORI

 

 

 

Torna a Surriento

Claude Aveling scrisse il testo in inglese della canzone, intitolato Come Back to Sorrento, da cui Doc Pomus e Mort Shuman la riadattarono per la versione di Elvis Presley, intitolata Surrender che raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per due settimane, nel Regno Unito per 4 settimane e nelle Fiandre in Belgio, seconda in Italia e Norvegia, terza in Olanda e sesta in Germania.

La canzone fu presentata in pubblico per la prima volta nel 1902, eseguita probabilmente dalla coppia Giovanni Ambrosini e Maria Cappiello, quando il presidente del consiglio Giuseppe Zanardelli alloggiò all'hotel di Guglielmo Tramontano, allora sindaco di Sorrento. Fu annunciato che il brano era stato composto su richiesta di Tramontano, per ricordare a Zanardelli di mantenere la promessa di far realizzare una serie di opere pubbliche necessarie a Sorrento tra le quali la più importante era la rete fognaria all'epoca inesistente.
In realtà una ricerca più recente indica che i fratelli depositarono una copia del brano nel 1894, ovvero otto anni prima dell'esecuzione pubblica, e che quindi il brano fu soltanto riadattato per l'occasione[2].
Recentemente è stata usata come campionatura nella canzone Sexy People di Arianna (voce delle più famose colonne sonore Disney) e Pitbull.


(NAP) « Vide 'o mare quant’è bello,
spira tanto sentimento,
Comme tu a chi tiene mente,
Ca scetato 'o faje sunnà.

Guarda, gua’ chistu ciardino;
Siente, sie’ sti sciure arance:
Nu profumo accussì fino
Dinto 'o core se ne va…

E tu dice: "I’ parto, addio!"
T’alluntane da 'stu core…
Da la terra de l’ammore…
Tiene 'o core 'e nun turnà?

Ma nun me lassà,
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
famme campà!

Vide 'o mare de Surriento,
che tesore tene 'nfunno:
chi ha girato tutto 'o munno
nun l'ha visto comm'a ccà.

Guarda attuorno sti ssirene,
ca te guardano 'ncantate,
e te vonno tantu bene...
Te vulessero vasà.

E tu dice: "I' parto, addio!"
T'alluntane da 'stu core
Da la terra de l'ammore
Tiene 'o core 'e nun turnà?

Ma nun me lassà,
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
Famme campà! »



(IT) « Vedi il mare quanto è bello,
Ispira molto sentimento,
Come tu a chi ti ha in mente,
che da sveglio lo fai sognare.

Guarda, guarda questo giardino;
Senti, senti questi fiori d'arancio:
Un profumo così delicato
Dentro al cuore se ne va…

E tu dici: "Io parto, addio!"
Ti allontani da questo cuore…
Dalla terra dell'amore…
Hai il cuore di non tornare?

Ma non mi lasciare,
Non darmi questo tormento!
Torna a Sorrento,
Fammi vivere!

Vedi il mare di Sorrento,
Che tesori ha sul fondo:
Chi ha girato tutto il mondo
Non l'ha visto come qua.

Guarda intorno queste Sirene,
Che ti guardano incantate,
E ti vogliono tanto bene…
Ti vorrebbero baciare.

E tu dici: "Io parto, addio!"
Ti allontani da questo cuore…
Dalla terra dell'amore…
Hai il cuore di non tornare?

Ma non mi lasciare,
Non darmi questo tormento!
Torna a Sorrento,
Fammi vivere! » 




26/11/2017

Tradizioni locali in Toscana : CANTI IN OTTAVA RIMA (le "sfide" vocali)




In futuro pubblicherò un mio video sul contrasto in ottava rima a cui ho assistito.
In alcuni casi si trattano di veri e propri duelli vocali non di facile esecuzione perchè si deve "improvvisare" al momento, rispondere all'avversario MA...rispettando lo schema dell'ottava rima. In questi due video Benigni racconta uno storico "duello" mentre, nel Palio dei rioni di Pescia, le due contrade si provocano a colpi di versi. 

MYSTERIUM





 
it.wikipedia.org

Ottava rima


L'ottava rima è il metro usato nei cantari trecenteschi e nei poemetti del Boccaccio (Ninfale fiesolano, Filostrato,...); non è certo chi l'abbia inventato, ma il suo uso può essere rintracciato fin dal XIV sec. (Britto di Bretagna di Antonio Pucci). Diventerà poi il metro di poeti popolari, come Antonio Pucci, e colti come Franco Sacchetti che lasceranno poi al Pulci, al Boiardo, all'Ariosto e al Tasso, di elevarlo alle più alte cime. La popolarità dell'ottava riuscì in questo modo a sostituire la terzina dantesca. È ancora questo metro che sarà utilizzato dai poeti estemporanei per i loro contrasti di improvvisazione fino ai nostri giorni.

In Italia

Sebbene nel corso dei secoli siano stati utilizzati i più disparati schemi di rime per strofe di otto versi, è possibile individuare due principali tipi di ottave nella letteratura italiana:

L'ottava toscana

Lo schema ritmico più utilizzato è quello dell'ottava a rima toscana, detta anche ottava o stanza, è una strofa composta da otto endecasillabi rimati, che seguono lo schema ABABABCC, quindi i primi sei endecasillabi sono a rima alternata, e gli ultimi due a rima baciata ma diversa da quelle dei versi precedenti, e uguale a quella del primo verso dell'ottava successiva.
Un esempio di ottava a rima toscana:

Or, se mi mostra la mia carta il vero, non è lontano a discoprirsi il porto; sì che nel lito i voti scioglier spero a chi nel mar per tanta via m'ha scorto; ove, o di non tornar col legno intero, o d'errar sempre, ebbi già il viso smorto. Ma mi par di veder, ma veggo certo, veggo la terra, e veggo il lito aperto.
(Ludovico Ariosto Orlando furioso 46,1)

La fortuna nella poesia popolare

Legata alla cultura dell'oralità, sopravvive ancora in Toscana e nel Lazio soprattutto nella forma dello strambotto e del rispetto (composizioni popolari in ottava rima di tipo prevalentemente lirico).
L'ottava rima (soprattutto nella forma dell'Ottavina) è spesso utilizzata dai poeti improvvisatori come metro per i loro "contrasti" (gare di versi improvvisati).
Un esempio è costituito dalla manifestazione "Incontri di poesia estemporanea" di Ribolla (Grosseto) e nel Festival regionale di canto a braccio di Borbona (Rieti). In Sardegna vi è una lunga tradizione di gare poetiche in cui i poetes svolgono i temi assegnati con ottave improvvisate in sardo.

L'ottava siciliana

Un altro tipo di ottava è quella siciliana, che non presenta il distico finale e ha dunque schema (ABABABAB).
Un esempio dal Boccaccio:
Qui, d'Atropos il colpo ricevuto,
giace di Roma Giulia Topazia,
dell'alto sangue di Cesare arguto
discesa, bella e piena d'ogni grazia,
che, in parto, abbandonati in non dovuto
modo ci ha: onde non fia già mai sazia
l'anima nostra il suo non conosciuto
Dio biasimar che fè sì gran fallazia.

Giovanni Boccaccio - Epitaffio di Giulia Topazia

All'estero

L'ottava avrà largo successo anche fuori d'Italia diffondendosi velocemente per tutta Europa, rimanendo popolare fino a tutto l'Ottocento.
Lord Byron la userà per i suoi poemi Beppo (1818) e Don Juan (1819 - 1824). Altri autori che hanno composto ottave furono: John Milton, John Keats, Edmund Spenser, Robert Browning, William Wordsworth, Percy Bysshe Shelley, José de Espronceda e William Butler Yeats.
A titolo di esempio, ecco l'ottava d'incipit del Don Juan di George Gordon Byron:
I want a hero: an uncommon want,
When every year and month sends forth a new one,
Till, after cloying the gazettes with cant,
The age discovers he is not the true one;
Of such as these I should not care to vaunt,
I'll therefore take our ancient friend Don Juan--
We all have seen him, in the pantomime,
Sent to the devil somewhat ere his time.

George Gordon Byron, Don Juan, I 1 vv.1-8


Octava real o ottava reale, importata dall'italia iniziò ad essere usata in Spagna durante l'inizio del Rinascimento, introdotta da Garcilaso de la Vega e Juan Boscán. Lo schema dell'ottava reale è come quella classica ariostesca: ABABABCC.
Sebbene al principio venne utilizzata con fini lírici, in questo stesso secolo già si costituisce come veicolo ideale ed esclusivo per ampi poemi narrativi di epica colta.
(ES) « No las damas, amor, no gentilezas
de Caualleros canto enamorados,
ni las muestras, regalos y ternezas
de amorosos affectos y cuydados,
mas el valor, los hechos, las proezas
de aquellos Españoles esforçados
que a la cerviz de Arauco no domada
pusieron duro yugo por la espada. »
(IT) « Non le dame, amor, non gentilezze
di Cavalieri canto innamorati,
né di insegne, regali e tenerezze
di amorosi affetti e cure,
ma il valor, i fatti, le prodezze
di quei spagnoli spronati
che alla testa di Arauco non domata
tennero duro giogo con la spada. »
(Alonso de Ercilla, La Araucana, Canto I)



 
accademiadellottava.it

presentazione - L'Ottava


Qui vedete, tradotta in calendario Una ghirlanda di eventi diversi Che concerne quel canto straordinario Di chi ragiona improvvisando in versi. Contrasti, conferenze, seminari Affiancheranno i poeti dispersi: e questa novità che ci mancava si chiama l’Accademia dell’Ottava!
David Riondino

L’ottava –Accademia di letteratura orale

Dalla voglia di riunire tanti eventi sparsi sul territorio toscano dedicati all’improvvisazione poetica,  è nata nell’aprile del 2006 “L’ottava -Accademia di letteratura orale (inizialmente il progetto aveva il nome di “Cantiere di letteratura orale”), promossa da David Riondino e realizzata dall’Associazione culturale Giano con il patrocinio ed il sostegno della Regione Toscana e della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Durante questi anni, l’Accademia dell’Ottava, è riuscita a portare “i suoi poeti” in giro per la regione, richiamando migliaia di spettatori e coinvolgendo decine di piccoli e grandi comuni. Poeti estemporanei italiani e stranieri, musicisti, critici letterari, docenti universitari, gente comune, hanno partecipato alla realizzazione di una serie di eventi che hanno avuto come tema  l’ottava rima e più in generale la poesia estemporanea.


L’ottava rima in Toscana è una tradizione culturale di altissimo livello. Nasce dal popolo con l’intento di nobilitare, tramite l’improvvisazione poetica, il racconto dell’epicità del quotidiano e ha raggiunto vette altissime con autori come Boccaccio, Ariosto, Pulci, Tasso, Poliziano.
Sul territorio toscano, attualmente,  si possono contare numerose esperienze relative alla letteratura orale: nella provincia di Grosseto – come in tutta la Maremma- occasioni  d’incontro sul tema si segnalano a Gavorrano, a Ribolla, a Pomonte, per citare le principali;  a Siena e provincia si rilevano appuntamenti simili collegati alla tradizione orale dell’ottava rima  e l’Università di Siena, in particolare il Dipartimento di Antropologia e Letteratura Ispano-americana è  molto attiva sulla materia; a Terranova Bracciolini, in provincia di Arezzo, è nata ormai da anni una vera e propria  Scuola d’Improvvisazione poetica e l’Università di Arezzo ospita, presso il Dipartimento di Antropologia, corsi sull’argomento. Anche nel pistoiese, nel pisano e nel fiorentino si segnalano appuntamenti significativi di poesia orale. Questo solo per citare alcuni esempi.


La nascita dell’Accademia dell’Ottava congiunta al lavoro , portato avanti da anni da David Riondino e Mauro Chechi (importante cantastorie e presidente della Lega Italiana Poeti Estemporanei), ha permesso di mettere in rete tra loro molte delle suddette realtà e ha dato modo ai numerosi poeti “disseminati” sul territorio toscano di avere una struttura organizzativa che provvedese alla realizzazione di un  calendario di eventi riferiti all’improvvisazione poetica e alla promozione della loro arte .
Dopo qualche anno di lavoro svolto, è possibile valutare i risultati fin qui raggiunti  e, di conseguenza,  definire  le  linee di sviluppo future del progetto.
La nostra intenzione è quella  di diventare un punto di riferimento stabile, in ambito regionale e non solo,  per la  conservazione, la diffusione e soprattutto l’elaborazione  di questo patrimonio letterario orale toscano (e quindi italiano e internazionale,  nell’ambito della disciplina di cui siamo una parte), che riteniamo sia una pianta ancora vitalissima e in grado di produrre ottimi frutti.

22/11/2017

Fabrizio De Andrè - Don Raffaè (Live 1991)



Il grande De Andrè, essendo genovese, canta questa canzone in napoletano. Il brano ebbe grande successo tanto che l'ho sentito cantare anche dagli stessi napoletani.



it.wikipedia.org

Don Raffaè


Don Raffaè è una canzone scritta da Mauro Pagani per la musica e da Massimo Bubola e Fabrizio De André per il testo.
La canzone, tratta dall'album Le nuvole del 1990, è particolare in quanto cantata in napoletano.[1] La canzone è stata anche incisa cantata in duetto con Roberto Murolo, che l'ha inserita nel suo album di duetti Ottantavoglia di cantare (1992); tale versione è stata inserita anche nella raccolta del 2008 Effedia - Sulla mia cattiva strada.[2] La canzone è stata altresì inserita nell'antologia postuma Da Genova, uscita alla fine del 1999.[3]

Storia

Don Raffaè nasce dalla collaborazione di Fabrizio De André con Massimo Bubola per la stesura del testo, e con Mauro Pagani per la scrittura della musica. L'uso del dialetto non è comunque inusuale per lo stile dell'artista, in particolare dopo la svolta world del cantautore di Crêuza de mä; il napoletano, però, era già stato usato come lingua del ritornello di Avventura a Durango nel 1978.

La canzone denuncia la critica situazione delle carceri italiane negli anni ottanta e la sottomissione dello Stato al potere delle organizzazioni malavitose.[4][5]
Nel brano si narra infatti di Pasquale Cafiero, un brigadiere del Corpo di polizia penitenziaria del carcere di Poggioreale ormai sottomesso e corrotto da un boss camorrista in galera, il don Raffaè del titolo, al quale la guardia, oltre a ingraziarselo con numerosi complimenti, si mette a disposizione attraverso diversi tipi di accudimenti (fargli la barba, ad esempio), chiede diversi favori (per esempio prestargli un cappotto elegante da sfoggiare ad un matrimonio, trovare un lavoro al suo fratello disoccupato da anni[4]) e offre ripetutamente un caffè esaltandone la bontà.[6][7] Viene anche evidenziata, ironicamente, la condizione di vita agiata all'interno del carcere dello stesso boss.[8]

Secondo quanto riporta Mario Luzzatto Fegiz, De André avrebbe affermato che «la canzone alludeva a don Raffaele Cutolo»[9] famoso boss camorrista e fondatore della Nuova Camorra Organizzata,[10] sebbene né lo stesso De André né il coautore Massimo Bubola disponessero «di notizie di prima mano sulla sua detenzione».[9] Anche lo stesso Cutolo pensò a una dedica alla sua persona e scrisse al cantautore genovese per chiedergli se don Raffaè fosse effettivamente lui e per complimentarsi,[9] meravigliandosi inoltre di come De André fosse riuscito a cogliere alcuni aspetti della personalità e della sua vita carceraria, senza avere a disposizione informazioni dettagliate. 

[9] De André rispose alla lettera di Cutolo per ringraziarlo, ma evitò di continuare il carteggio con il boss, lasciandolo libero di pensare che la canzone fosse dedicata a lui o no.[9] Secondo Walter Pistarini, invece, solo Mauro Pagani si sarebbe ispirato alle vicende di Cutolo, mentre De André avrebbe tratto ispirazione da opere letterarie come Gli alunni del tempo di Giuseppe Marotta e Il sindaco del rione Sanità di Eduardo De Filippo.[11]
Il ritornello della canzone è ripreso chiaramente dal brano O ccafè di Domenico Modugno.
Una incisione del brano è stata realizzata in coppia con Roberto Murolo, ed una esecuzione dal vivo è stata cantata dai due in occasione del Concerto del Primo Maggio del 1992.

Formazione

Cover

Il brano è stato reinterpretato dal cantante napoletano Peppe Barra nel 2001, anno di pubblicazione del disco Guerra che contiene la cover.[12]
Una cover è stata anche incisa da Pupo nel 2004, nel suo album L'equilibrista. Nel DVD Omaggio a Fabrizio De André (2006), un altro cantante napoletano, Massimo Ranieri, interpreta il brano.[13]

Versione di Clementino

In occasione della terza serata del Festival di Sanremo 2016 il rapper italiano Clementino ha presentato una propria versione del brano.[14]
Tale versione è stata pubblicata per il download digitale il 12 febbraio 2016,[15] per poi entrare anche in rotazione radiofonica dal 22 marzo dello stesso anno.[16]

Note

  1. ^ «Ho usato apposta un dialetto napoletano maccheronico [...] La chiave me l'ha data gli Alunni del sole di Marotta, dove c'è questo don Vito Cacace che è l'intellettuale della zona e alla sera raduna tutti quanti e gli legge il giornale, spiegando che cosa succede. Poi, in certe parti, c'è anche qui l'attacco allo Stato: lo Stato si indigna, si impegna. Sono le parole di Spadolini, quando si precipitò a Palermo in occasione di una delle tante stragi mafiose: "Sono costernato, sono indignato e mi impegno..."». In Doriano Fasoli, Fabrizio De Andrè: passaggi di tempo : da Carlo Martello a Princesa, p. 68, Edizioni Associate, 2001, ISBN 88-267-0309-4.
  2. ^ Scheda del disco Effedia - Sullia mia cattiva strada (TXT), italianissima.net. URL consultato il 7 gennaio 2010.
  3. ^ De Andre', a un anno dalla morte sigarette e conchiglie sulla tomba, in Corriere della Sera, 12 gennaio 2000, p. 37. URL consultato il 7 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il pre 1/1/2016).
  4. ^ a b Silvia Sanna, Fabrizio De André. Storie, memorie ed echi letterari, ppgg. 68-69, Effepi Libri, 2009.
  5. ^ Mario Luzzatto Fegiz, Quell'ultima telefonata, in Corriere della Sera, 12 gennaio 1999. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il pre 1/1/2016).
  6. ^ Mario Luzzatto Fegiz, La vita e' sogno...e le canzoni anche, in Corriere della Sera, 16 dicembre 1992. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il pre 1/1/2016).
  7. ^ Che musica, nel carcere è l'omaggio a De André, in La Repubblica, 15 gennaio 2007. URL consultato il 12 gennaio 2010.
  8. ^ Pagani per De Andrè un concerto in, in La Repubblica, 6 gennaio 2004. URL consultato il 12 gennaio 2010.
  9. ^ a b c d e Mario Luzzatto Fegiz, De Andrè: io fui facile profeta, me lo confermò Cutolo, in Corriere della Sera, 12 febbraio 1997. URL consultato il 7 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il pre 1/1/2016).
  10. ^ Silvia Sanna, Fabrizio De André. Storie, memorie ed echi letterari, Effepi Libri, 2009, pp. 68-69, ISBN 9788860020154.
  11. ^ Antonio Lodetti, E il boss della camorra ringraziò De André, in Il Giornale, 23 ottobre 2010. URL consultato il 18 aprile 2015.
  12. ^ Guerra di Peppe Barra su rockol.it, rockol.it. URL consultato il 7 gennaio 2010.
  13. ^ Fondazione De André: altre interpretazioni dei brano
  14. ^ Silvia Colombo, Clementino porta De Andrè a Sanremo 2016: il video dell'esibizione, Optima Italia, 11 febbraio 2016. URL consultato il 21 marzo 2016.
  15. ^ Don Raffaè, Google Play. URL consultato il 21 marzo 2016.
  16. ^ Luca Marzullo, Clementino - Don Raffaè (Radio Date: 22-03-2016), EarOne, 21 marzo 2016. URL consultato il 21 marzo 2016.
  17. ^ Classifica settimanale WK 7 (dal 2016-02-12 al 2016-02-18), Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 2 luglio 2016.
TESTO 
Io mi chiamo Pasquale Cafiero
e son brigadiere del carcere oinè
io mi chiamo Cafiero Pasquale
sto a Poggio Reale dal ’53

e al centesimo catenaccio
alla sera mi sento uno straccio
per fortuna che al braccio speciale
c’è un uomo geniale che parla co’ me

Tutto il giorno con quattro infamoni
briganti, papponi, cornuti e lacchè
tutte l’ore cò ‘sta fetenzia
che sputa minaccia e s’à piglia cò me

ma alla fine m’assetto papale
mi sbottono e mi leggo ‘o giornale
mi consiglio con don Raffae’
mi spiega che penso e bevimm’ò cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
si costerna, s’indigna, s’impegna
poi getta la spugna con gran dignità
mi scervello e mi asciugo la fronte
per fortuna c’è chi mi risponde
a quell’uomo sceltissimo immenso
io chiedo consenso a don Raffaè

Un galantuomo che tiene sei figli
ha chiesto una casa e ci danno consigli
mentre ‘o assessore che Dio lo perdoni
‘ndrento a ‘e roullotte ci tiene i visoni
voi vi basta una mossa una voce
c’ha ‘sto Cristo ci levano ‘a croce
con rispetto s’è fatto le tre
volite ‘a spremuta o volite ‘o cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Qui ci stà l’inflazione, la svalutazione
e la borsa ce l’ha chi ce l’ha
io non tengo compendio che chillo stipendio
e un ambo se sogno ‘a papà
aggiungete mia figlia Innocenza
vuo’ marito non tiene pazienza
non chiedo la grazia pe’ me
vi faccio la barba o la fate da sé

Voi tenete un cappotto cammello
che al maxi processo eravate ‘o chiù bello
un vestito gessato marrone
così ci è sembrato alla televisione
pe’ ‘ste nozze vi prego Eccellenza
mi prestasse pe’ fare presenza
io già tengo le scarpe e ‘o gillè
gradite ‘o Campari o volite ‘o cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Qui non c’è più decoro le carceri d’oro
ma chi l’ha mi viste chissà
chiste so’ fatiscienti pe’ chisto i fetienti
se tengono l’immunità

don Raffaè voi politicamente
io ve lo giuro sarebbe ‘no santo
ma ‘ca dinto voi state a pagà
e fora chiss’atre se stanno a spassà

A proposito tengo ‘no frate
che da quindici anni sta disoccupato
chill’ha fatto quaranta concorsi
novanta domande e duecento ricorsi
voi che date conforto e lavoro
Eminenza vi bacio v’imploro
chillo duorme co’ mamma e co’ me
che crema d’Arabia ch’è chisto cafè

19/11/2017

Cinema : JUSTICE LEAGUE

 

Buono il film, azzeccattissima l'idea di assegnare il ruolo di Wonder Woman a Gal Gadot, la migliore del cast a mio avviso. Acquaman sarebbe un atlantideo ma assomiglia anche al dio greco del mare Poseidone, sia dall'aspetto che dal tridente.



it.wikipedia.org

Justice League (film)

Justice League
inglese
Stati Uniti d'America
2017
120 min[1]
1.85 : 1
avventura, azione, fantascienza, fantastico
Zack Snyder
Gardner Fox (fumetto) Zack Snyder e Chris Terrio (soggetto)
 
Wonder Woman (Gal Gadot). La migliore nel film secondo il mio personale parere.




Justice League è un film del 2017 diretto da Zack Snyder e scritto da Chris Terrio e Joss Whedon,[2] a partire da un soggetto degli stessi Terrio e Snyder.
Ispirato all'omonimo gruppo di supereroi dei fumetti DC Comics creato da Gardner Fox, il film è la quinta pellicola del DC Extended Universe (DCEU) ed è interpretato tra gli altri da Ben Affleck, Henry Cavill, Gal Gadot, Ezra Miller, Jason Momoa, Ray Fisher e Ciarán Hinds. In Justice League, Batman e Wonder Woman reclutano Flash, Aquaman e Cyborg per fronteggiare la minaccia dell'alieno Steppenwolf e del suo esercito di Parademoni.
Il film è stato annunciato nell'ottobre del 2014, con Snyder alla regia e Terrio incaricato di scrivere la sceneggiatura. Le riprese sono cominciate l'11 aprile 2016 e si sono concluse il 1 ottobre. Nel maggio del 2017, Snyder ha abbandonato il progetto in seguito ad un lutto familiare, lasciando a Whedon la gestione della post-produzione e la regia delle riprese aggiuntive. Whedon è rimasto accreditato come co-sceneggiatore del film.[2] Justice League è stato distribuito il 16 novembre 2017 in Italia e il giorno seguente negli Stati Uniti, anche in 3D, IMAX e IMAX 3D.

Trama

Dopo la morte di Superman,[4] il vigilante Batman rivaluta i suoi metodi estremi e decide di formare una squadra di metaumani per difendere la Terra da ogni minaccia. Assieme a Diana Prince, si mette alla ricerca del cibernetico Victor Stone, del velocista Barry Allen e dell'atlantideo Arthur Curry: insieme, dovranno affrontare la minaccia di Steppenwolf, Nuovo Dio giunto sulla Terra con un esercito di Parademoni ed incaricato da suo nipote Darkseid di trovare tre antichi artefatti nascosti sul pianeta.[5][6]

Personaggi

Inoltre, Joe Morton e Robin Wright riprendono dai precedenti film del DCEU i loro ruoli, rispettivamente del dott. Silas Stone, uno scienziato e padre di Cyborg, e del generale amazzone Antiope, zia e mentore di Diana.[14][15] Amber Heard e Billy Crudup interpretano rispettivamente Mera ed Henry Allen; Kiersey Clemons e Willem Dafoe, originariamente scritturati per interpretare Iris West e Vulko, un politico atlantideo consigliere di Aquaman, non compaiono nella versione finale del film.[7][14] Julian Lewis Jones interpreta il re di Atlantide Atlan,[16] mentre Michael McElhatton riveste i panni di un ladro di banche.[17] Marc McClure, interprete di Jimmy Olsen nel Superman del 1978, ha un cameo nel film come poliziotto.[18] Jesse Eisenberg e Joe Manganiello appaiono in una scena dopo i titoli di coda interpretando rispettivamente Lex Luthor e Deathstroke.