WORLD

WORLD

Translate

Cerca nel blog

30/04/2016

STAR WARS: MARCIA IMPERIALE (John Williams)


L'imperatore Palpatine. Il suo arrivo sulla fortezza della MORTE NERA viene accompagnato dalla "marcia imperiale". Tutte le comparse dei soldati sono effettive.
 
John Williams


The Imperial March (Darth Vader's Theme)[1] è un tema musicale presente nel franchise di Guerre stellari. Venne composto da John Williams per il film L'impero colpisce ancora. Insieme a Yoda's Theme, The Imperial March venne presentata il 29 aprile 1980, "tre settimane prima della premiere del film, in occasione del primo concerto di John Williams come direttore della Boston Pops Orchestra".[2] Si tratta di uno dei più conosciuti temi sinfonici della storia del cinema, un classico esempio di leitmotiv, un tema ricorrente associato a un determinato personaggio o avvenimento in una storia.
Per fornire un tema musicale al malvagio Impero galattico, Williams scrisse una partitura drammatica e operistica, facendo ricorso agli ottoni in chiave minore, in modo che "la musica investa lo spettatore con una forza declamatoria prepotente e ripetitiva". Grazie alla struttura basilare della marcia, il cui attacco di tre note ben si prestò a essere inserito nella tessitura musicale delle altre tracce, come monito incombente dell'Impero, Williams riuscì a imprimere sul pubblico la sensazione di pericolo imminente.


Utilizzo in Star Wars

The Imperial March viene spesso identificata semplicemente come Darth Vader's Theme. Nei vari film (tranne che in Episode IV: A New Hope), la marcia accompagna il personaggio di Dart Fener e le sue entrate in scena. Divenuta simbolo dell'impero stesso piuttosto che del solo Fener, il tema viene suonato anche all'arrivo dell'imperatore Palpatine sulla Morte Nera ne Il ritorno dello Jedi.

Trilogia originale

The Imperial March apparve per la prima volta ne L'Impero colpisce ancora in sottofondo alla scena dove l'impero invia dei droidi sonda in cerca di Luke Skywalker. Ma si sente a piena forza quando viene introdotto Dart Fener sullo Star Destroyer, a 18 minuti dall'inizio del film. Il tema e i relativi motivi sono inoltre incorporati in altre tracce della colonna sonora quali The Battle of Hoth e The Asteroid Field. Ne Il ritorno dello Jedi viene fatto un uso similare del tema, sebbene appaia in forma significativamente differente nel finale del film, quando un "redento" Anakin Skywalker muore tra le braccia del figlio.

Trilogia prequel

The Imperial March appare in qualche occasione durante i prequel, spesso come anticipazione del fato di Anakin Skywalker come futuro Dart Fener. Viene suonata in modo prominente durante la sequenza finale di L'attacco dei cloni durante il raduno dei clone trooper e la partenza da Coruscant, lasciando ad intendere che diventeranno stormtrooper imperiali. In La vendetta dei Sith, il tema si sente durante lo scontro finale tra Darth Sidious e Yoda.

Influenza nella cultura di massa

Il più riconoscibile tema del corpus musicale della saga, The Imperial March (Darth Vader's Theme) divenne ben presto un fenomeno culturale, venendo utilizzato e parodiato in moltissimi prodotti d'intrattenimento, come gli episodi della serie I Simpson Marge trova lavoro e Il Film Festival di Springfield, o vari eventi pubblici e sportivi. Nel gennaio del 2003, durante il Super Bowl XXXVII, il canale televisivo ABC Sports utilizzò la Imperial March come leitmotiv degli Oakland Raiders.[3] Il suo uso si intensificò nel periodo post-11 settembre per simbolizzare, a seconda dei contesti, sia la minaccia terroristica sia l'imperialismo degli Stati Uniti.

Le auto dei film


Le auto dei film (MYSTERIUM VIDEO):







23/04/2016

Il Tango argentino in musica (Mysterium video)


Astor Pantaleón Piazzolla (Mar del Plata, 11 marzo 1921Buenos Aires, 4 luglio 1992) è stato un musicista, compositore e arrangiatore argentino.
Riformatore del tango e strumentista d'avanguardia[1], è considerato il musicista più importante del suo Paese[2] e in generale tra i più importanti del XX secolo[3]; autore di diverse collaborazioni con artisti di vario genere (tra cui i conterranei Amelita Baltar e Lalo Schifrin, il jazzista statunitense Gerry Mulligan e, per quanto riguarda quelle italiane, Tullio De Piscopo, Pino Presti e le cantanti Mina e Milva). Per le sue commistioni di tango e jazz fu il catalizzatore di pesanti critiche rivolte al nuevo tango dai puristi del genere, che lo definirono el asesino del Tango (l'assassino del Tango)[4].
È autore di numerosi brani sia strumentali che vocali, tra i più noti dei quali si citano Libertango, Adiós Nonino, María de Buenos Aires (con la voce di Milva), Summit, dall'album Summit-Reunion Cumbre (con Gerry Mulligan).
Mar del Plata, sua città d'origine, gli ha reso omaggio intitolandogli nel 2008 l'aeroporto.
Il giorno 11 agosto 2013 è stata inaugurata una piazzetta nel centro di Massa Sassorosso intitolata “Largo Astor Piazzolla” a poca distanza dalle abitazioni nelle quali vissero i nonni di Astor e davanti alla chiesa dove si sposarono. Nella piazza è stata collocata un'opera donata dal Museo del Parco di Portofino.

Tango


Il tango è un genere musicale e un ballo; ma anche una poetica, un'interpretazione musicale, un modo di esprimersi e un linguaggio corporale col partner. Il tango è per lo più in tempo binario, originario della regione del Río de la Plata. Nato in Argentina e poi diffusosi in Uruguay come espressione popolare e artistica, comprende musica, danza, testo e canzone. Nessuno sa chi abbia dato il nome di tango a questo ballo, né si sa esattamente perché si chiami in questo modo. In latino tango è la prima persona dell'indicativo presente del verbo tangere (toccare) e vuol dire quindi "Io tocco".

Uno degli strumenti caratteristici del tango è il bandoneón (particolare tipo di strumento a mantice), seguono pianoforte, violino e contrabbasso. Pur essendo il tango tradizionale una musica molto sincopata, non si utilizzano nell'esecuzione strumenti a percussione, e gli strumenti utilizzati vengono suonati in modo del tutto particolare per dare forti accenti di battuta e segnature ritmiche. I nomi dei maggiori compositori di musica a partire dai primi anni del Novecento fino all'età d'oro, quella degli anni '30 e '40, Aníbal Troilo, Juan Maglio ''Pacho'', Juan D'Arienzo, Carlos Di Sarli, Osvaldo Pugliese, Francisco De Caro, Enrique Delfino, sono tutti figli di italiani (gli argentini in generale sono figli di immigranti, e l'urgenza di trovare una propria identità spinse il Tango alla sua comparsa non solo come semplice musica ma come un pensiero che si balla). Lo stesso compositore e direttore d'orchestra Astor Piazzolla aveva i nonni italiani, pugliesi da parte di padre, toscani da parte di madre.

In principio il tango si affermò come musica popolare nel rapido e tumultuoso sviluppo di Buenos Aires ed ebbe ripercussione nella vicina Montevideo che in breve passarono rispettivamente da 210.000 a 1.200.000 abitanti e da 48.000 a 2.000.000 e nella vicina città di Rosario fino ad arrivare a fare il giro del mondo.

I grandi autori di tango della regione del Rio de la Plata, gli uruguayani Razzano, Canaro, Villasboas, Metallo e Donato Racciatti (musicisti nati in Italia e poi nazionalizzati) e gli argentini (Le Pera, nato in Brasile e poi nazionalizzati, Contursi, Discépolo, Solanas, Troilo, Espósito, Filiberto, Cobián, Enrique Domingo Cadícamo ed altri) la confermarono come musica nazionale argentina, anche se era già diventata tale nella periferia prima dell'accettazione della grande borghesia.

 

 

Molto spesso oltre a incisioni uniche e famose, non è raro imbattersi in molte versioni di uno stesso brano con orchestre e cantanti diversi. Fra i cantanti vanno ricordati Carlos Gardel detto "el Zorzal", Carlos José Pérez più noto come "Charlo", Angel Vargas, Roberto Goyeneche detto "il polacco", Edmundo Rivero, Julio Sosa, Nelly Omar, Libertad Lamarque, Tita Merello, Lita Morales, Maria Graña, Alberto Podestà, Alberto Castillo, Carlos Paiva, Antonio Maida, Hugo del Carril, Horacio Lagos, Abel Cordoba. Il cantante del momento in questi ultimi decenni è stato senza dubbio Juan Darthés.

Tra i musicisti e direttori di orchestra: Horacio Salgán, Juan D'Arienzo, Astor Piazzolla, Francisco Canaro, Edgardo Donato, Carlos Di Sarli, Aníbal Troilo, Osvaldo Pugliese, Alfredo Gobbi, Alfredo de Angelis, Julio De Caro, Osvaldo Fresedo, Emilio Balcarce, Néstor Marconi, orquestra Baffa - Berlinghieri Milan Pucar, Angel D'Agostino, Ricardo Tanturi, Héctor Varela, Enrique Rodriguez, Angel Vargas, Orquesta Tipica Victor.

Il tango ha sempre continuato ad evolversi e negli ultimi anni si è affermato un genere conosciuto come Tango Nuevo o tango elettronico le cui note accompagnano le esibizioni dei migliori ballerini contemporanei. Seppure manifestate nel medesimo periodo occorre distinguere come le due definizioni non coincidono. Il termine Tango Nuevo si sposa perfettamente con un nuovo stile interpretativo del Tango ballato che ha raggiunto la sua codifica con i contributi determinanti dei ballerini nonché Maestri, Gustavo Naveira, Fabian Salas e successivamente l'eclettico Mariano "Chico" Frumboli. Questo stile è diffusamente utilizzato anche per interpretare musiche degli anni '30 e '40. Col termine Tango Elettronico invece si vuole identificare uno stile musicale nel quale il "beat" elettronico si sostituisce "de facto" al classico "compas" del tango tradizionale. Gli interpreti ballerini di tango elettronico attingono a piene mani dal Tango Nuevo.

Nel tango elettronico sono da evidenziare le orchestre: Gotan Project, Otros Aires, Tanghetto, Narcotango, Electrocutango e Bajofondo Tango Club. Tra le formazioni contemporanee create da giovani musicisti, arrangiatori e compositori, che raccolgono l'eredità delle orchestre tipiche della cosiddetta epoca d'oro del tango tra il 1937 e il 1955, ma con uno sguardo rinnovato, troviamo: Orquesta El Arranque, Color Tango del bandoneonista Roberto Alvarez, Sexteto Major, Orquesta Típica Fernández Fierro, Orquesta Escuela de Tango Emilio Balcarce, ed in Europa l'Orquesta Silencio Tango, l'Orquesta Tango Spleen e l'Orchestra del compositore argentino Alejandro Fasanini "Hijos ilegítimos de Astor".

Fra i Musicalizadores più famosi occorre menzionare Felix Picherna (di origine calabrese) come "Custode dell'Arte del Tango" così come designato dall'Academia National del Tango di Buenos Aires, con resolucion CD N° 0021/2008

 

Il ballo

« Il tango è un pensiero triste che si balla. »

(Enrique Santos Discépolo)

Ballerini popolari di Tango

 

 

Il tango è un ballo basato sull'improvvisazione, caratterizzato da eleganza e passionalità. Il passo base del tango è il passo in sé, dove per passo si intende il normale passo di una camminata. La posizione di ballo è un abbraccio frontale più o meno asimmetrico, a seconda dello stile, in cui l'uomo con la destra cinge la schiena della propria ballerina e con la sinistra le tiene la mano, creando quindi una maggiore distanza tra la spalla sinistra dell'uomo e la destra della donna.

Poche regole semplici dettano i limiti dell'improvvisazione: l'uomo guida, la donna segue.

Fondamentalmente è l'uomo che chiede con un linguaggio puramente corporeo alla propria ballerina di spostarsi. Tuttavia, per motivi didattici sono state introdotte delle sequenze con passi predefiniti, come la Salida basica.

Il tango argentino è caratterizzato da tre ritmi musicali diversi ai quali corrispondono altrettante distinte tipologie di ballo: Il Tango, la Milonga e il Tango vals (Vals criollo). Musicalmente il Tango ha un tempo di 4/4 o 2/4, come la Milonga, mentre il Tango Vals, che deriva dal Valzer ha tempo 3/4.

I ballerini di tango praticano differenti stili, facenti capo a grandi interpreti delle sue fasi storiche, o ai quartieri di Buenos Aires o cittadine nella sua vicinanza, dove si sono contraddistinti. Alcuni stili di ballo sono: Apilado, Milonguero, fantasia, salòn, show, Avellaneda, Villa Urquiza, nuevo.

Tra i ballerini più famosi vanno citati Miguel Balmaceda, Antonio Todaro, Pepito Avellaneda, José Benito Ovidio Bianquet detto "El Cachafaz", Juan Carlos Copes, El Tete, Miguel Angel Zotto, Osvaldo Zotto (prematuramente scomparso) o Carlos Gavito, noto per aver introdotto un tipico abbraccio "sbilanciato" (apilado), Gustavo Naveira y Giselle Anne, che con Fabian Salas e Pablo Veron sono alla base dell'evoluzione del tango moderno, Mariano "Chicho" Frumboli, Esteban Moreno y Claudia Codega, Adrian Veredice y Alejandra Hobert, Sebastian Arce y Mariana Montes, solo per citarne alcuni tra i più famosi.

 

 

 

Coppia di ballerini nel 1933

 

 

Alle origini del tango argentino troviamo il "Canyengue", intorno al 1880. Tipici i movimenti rapidi e corti (arraballero). Soppiantato negli anni quaranta. Lo stile milonguero è caratterizzato da un abbraccio stretto e movimenti contenuti e adatti agli spazi ristretti. Uno stile sobrio, semplice e passionale. I ballerini spesso si appoggiano l'uno all'altro e l'asse individuale viene sostituito da un asse condiviso attorno al quale si muove la coppia. Il tango salon, nato nel passato nei salotti dell'aristocrazia, è caratterizzato da abbraccio più largo rispetto al milonguero, maggior rispetto per l'asse individuale, una ricerca per l'eleganza e la spettacolarità del movimento.

Negli show o spettacoli vari sia in teatro che nelle strade i ballerini si esibiscono nello stile detto "Tango show" caratterizzato da figure coreografiche e passi di forte effetto spettacolare.

Negli anni '60 e '70 si afferma il tango fantasia, che molto si distacca dal tango tradizionale. Negli anni 2000 si è sempre più affermato un genere noto come Tango Nuevo ballato soprattutto sulle note del tango elettronico. Un movimento vero e proprio si è venuto a creare attorno alla ricerca costante di nuove forme di movimento nel Tango, in Europa e di ritorno nella stessa Argentina.

In tutto il mondo si assiste ad una diffusione del tango capillare, in costante crescita dal 2000; segno di questo è il proliferare delle milonghe, cioè i luoghi dove si balla e si "vive" il tango, e la nascita di compagnie che rappresentano il Tango sul palcoscenico e di orchestre. Festival ed eventi di tango sono ormai presenti in quasi tutte le grandi e medio-grandi città del mondo. In Europa grande diffusione ha avuto il tango nei Paesi Bassi ed in Francia, di seguito in Italia (patria d'elezione per molti artisti argentini, di origine italiana) ed in tutte le altre nazioni europee.

 

 

Come ci si muove in milonga

L'andamento del ballo in milonga, si svolge in senso antiorario, partendo dal bordo della pista.

In una milonga frequentata da molti ballerini, lo spazio in pista è solitamente ristretto e, poiché il tango è improvvisazione, non è facilmente prevedibile come la singole coppie interpreteranno il brano musicale che stanno ascoltando.

Di conseguenza, non potendo assolutamente prevedere cosa succederà alle spalle dell'uomo (che guidando, ha la responsabilità della coppia), costui deve assolutamente evitare di fare dei passi contromano, cioè nella direzione contraria al senso di ballo, o meglio gli eventuali passi indietro, andranno fatti possibilmente, verso il centro della pista e/o nella direzione di ballo.

Di regola, i ballerini più esperti dovrebbero occupare la parte più esterna della pista, che teoricamente consente maggior velocità.

In realtà, non è raro vedere dei tangueri (esperti e non), che si preoccupano esclusivamente del "proprio tango", piuttosto che dell'armonia della pista, rasentando nel ballo più l'esibizione (magari perché "troppo rapiti" dall'emozione innescata dalla musica che ascoltano in quel momento), piuttosto che la passione del tango vera e propria.

Il linguaggio del corpo è prerogativa del tango e quindi, durante la durata del ballo, la coppia non comunica con le parole, le quali interromperebbero l'armonia che si forma in quel momento, dove la musica si trasforma in movimento.

Il momento più opportuno per poter parlare, va da dopo che è terminato il brano che compone la tanda, all'inizio di quello successivo, in cui magari brevemente ci si presenta al partner con cui si è ballato (se per esempio questo/a è la prima volta che lo/a si incontra), per poi riprendere nuovamente a ballare in silenzio, e così via fino alla fine della tanda stessa.

Di solito, al termine della tanda la coppia si scioglie, ma è comunque la donna a far capire all'uomo, se può continuare a ballare anche quella successiva.

 

 

La musica in Milonga

La musica in milonga viene proposta dal musicalizador (il direttore musicale del tango), in gruppi di brani chiamati tandas, solitamente composta da 4 tangos o 3 milongas o valses.

Un buon musicalizador è quello che riesce a creare tande "coerenti", cioè che hanno una continuità per orchestra/direttore/periodo/tipologia dei brani.

Solitamente si alternano 3-4 brani di tango definito classico, una cortina, 3 di tango genere vals, una cortina, altri 3-4 di tango classico, una cortina, 3 di tango genere milonga, una cortina e così via.

La cortina è un brano musicale di genere diverso da quelli del tango e che sancisce la fine della tanda. Quasi sempre non è ballabile e solitamente ha una durata inferiore al minuto.

La cortina ha comunque un triplice scopo:

  • consentire di sciogliere, senza creare situazioni imbarazzanti, la coppia che si era formata a seguito della mirada/cabeceo, ritornando a sedere per un altro invito;

  • permettere ai singoli ballerini, di attraversare liberamente la pista, poiché farlo durante la tanda costituirebbe motivo d'intralcio per le coppie che ballano;

  • permettere al musicalizador un cambio di stile musicale.

Delle volte, alcuni musicalizador inseriscono nel loro repertorio una o due cortine ballabili di durata molto più lunga di quelle normali, proponendo per esempio, brani di genere rock o salsa, accontentando quei ballerini presenti in milonga, che non ballano esclusivamente tango.

Ciò accade quasi sempre, in quelle circostanze in cui il musicalizador conosce il "suo" pubblico, assecondando il più possibile i diversi gusti musicali dei tangueri, dato che le milonghe sono frequentate da una popolazione di ballerini molto eterogenea, non solo per quel che riguarda l'età.

 

 

Le figure

Un bel tango non è necessariamente caratterizzato da molte figure. Ridurre il tango a un susseguirsi di figure può essere un grave errore. Il Tango è costruito nel momento stesso del ballo, attraverso l'improvvisazione e la comunicazione tra i ballerini, nella gestione dello spazio a disposizione.

Esistono comunque delle sequenze e figure, insegnate per fini didattici, che codificano la tecnica di improvvisazione:

  • La Camminata - è la base del tango e malgrado la sua apparente semplicità è forse la figura più difficile da realizzare.

  • Quadrato o Baldosa - è una figura didattica di sei passi che disegna un rettangolo. L'uomo partendo col piede destro esegue: passo indietro, di lato a sinistra, avanti, avanti, di lato a destra insieme.

  • Salida basica - è una sequenza didattica di 8 passi. L'uomo partendo col piede destro esegue: passo indietro, di lato, avanti, avanti, unisce i piedi e guida alla donna un incrocio, avanti, di lato, insieme.

  • Cadenza - è il tenere il ritmo sul posto.

  • Ocho - l'uomo guida alla donna un passo e consecutivamente un pivot (una rotazione col peso portato sulla punta del piede), facendo così in modo che la donna disegni un otto (in spagnolo ocho) con i piedi. A seconda della direzione del passo si otterrà un ocho in avanti (ocho adelante) o all'indietro (ocho par atras).

  • Molinete - tipica figura del tango Salon, nella quale l'uomo e la donna girano camminando attorno all'asse della coppia.

  • Giro - l'uomo guida la donna in un giro attorno al proprio asse. La donna è come la ruota di un mulino il cui asse è l'uomo.

  • Sacada - Uno dei 2 elementi della coppia invade lo spazio del partner effettuando un passo verso la gamba del partner su cui non c'è peso. Se l'invasione avviene con un passo in avanti si parla di sacada in avanti, se invece avviene effettuando un passo indietro, si parla di sacada all'indietro.

  • Parada - l'uomo interrompe col piede il passo della donna. In realtà l'uomo guida un arresto alla donna contemporaneo all'interposizione del piede sulla traiettoria del di lei passo.

  • Barrida - Uno dei 2 ballerini sposta il piede dell'altro ballerino, su cui non c'è peso, col proprio piede. In realtà anche la barrida è un effetto ottico, cioè l'uomo non sposta col piede il piede della donna, ma le guida un passo e lo effettua con lei, mantenendo il contatto tra i piedi.

  • Colgada - figura caratterizzata da un abbraccio aperto in cui la coppia è molto vicina con i piedi e lontana con le spalle.

  • Volcada - figura caratterizzata da un abbraccio molto chiuso in cui la coppia è molto vicina con le spalle e lontana con i piedi.

  • Salti e sollevamenti - figure da show in cui la ballerina effettua figure aeree spettacolari col supporto del partner.

  • Sentada - Figura spettacolare da show dove la donna effettua una sorta di "seduta" sulla gamba del ballerino, allungata e tesa verso l'esterno.

 

 

Lingua

La lingua del tango è il lunfardo. Le sue origini furono quelle di un argot o slang di prigionieri usato nelle carceri per non farsi comprendere dalle guardie, gergo di Buenos Aires, con termini di origini diverse tra cui varie parlate d'Italia quali il genovese e il napoletano, portate in Argentina dagli immigrati. In questo contesto si inserisce anche la creazione di una particolare forma di parlare invertendo l'ordine delle sillabe di una singola parola, chiamata vesre, ossia l'inverso di revés, che significa 'rovescio'. Ecco che quindi, al vesre, tango risulta essere gotán, amigo dà gomía, cabeza è zabeca, ecc. Le regole per invertire le sillabe, comunque, possono variare a seconda delle parole, infatti, per esempio, il vesre di pantalón è lompa, ossia la forma abbreviata. In francese esiste un argot simile, il verlan, che è il vesre fonetico di l'envers.

 

 

Tango e religione

  • Il giorno 16 dicembre 2014, nella ricorrenza del 78º compleanno del pontefice Papa Francesco, nella piazza di San Pietro in Roma, si sono ritrovati circa 3000 coppie di ballerini di Tango per diffondere il messaggio dell'abbraccio come simbolo di pace.

16/04/2016

Sbandieratore storico e ginnastica artistica

Un tempo gli ordini militari in guerra venivano dati con trombe e bandiere :



Dall’antichità e fino all’avvento dei sistemi elettrici, le tecniche di comunicazione in battaglia non subirono mutamenti radicali. Poiché nel Medioevo le battaglie si svolgevano in zone di territorio limitato, per le brevi distanze si davano gli ordini ai vari reparti (cavalleria, arcieri, fanteria) per avanzare, caricare, aggirare il nemico, a voce, con trombe e con bandiere. Se la distanza cresceva, si usavano messaggeri a piedi o a cavallo, o anche segnali fatti con fuochi accesi su torri e in punti sopraelevati.
Soltanto Gengis Khan (1167-1227), sviluppò in massimo grado l’uso dei piccioni viaggiatori, che pure erano conosciuti anche dagli antichi egizi. Nel Medioevo declinò invece l’uso di messaggi cifrati, che invece condottieri come Cesare e Augusto avevano usato sistematicamente. A partire dal Seicento, con la nascita dei veri e propri eserciti nazionali, si cominciarono a redigere codici di comunicazione validi per le varie specializzazioni, in particolar modo per le navi, che usavano bandiere in numero e colore prestabilito o cime mosse secondo le convenzioni.”




http://www.focus.it/cultura/storia/come-si-davano-gli-ordini-in-battaglia

Nel mio video assisterete per la prima volta ad uno spettacolo tra sbandieratore esperto e professoressa di ginnastica ritmica.


Vintage

it.wikipedia.org

Vintage (pronuncia inglese [ˈvɪntɪʤ], pronuncia francese [vɛ̃ˈtaʒ]) è un attributo che definisce le qualità ed il valore di un oggetto indossato o prodotto almeno vent'anni prima del momento attuale, e che può altresì essere riferito a secoli passati senza necessariamente essere circoscritto al Ventesimo secolo. Gli oggetti definiti vintage sono considerati oggetti di culto per differenti ragioni tra le quali le qualità superiori con cui sono stati prodotti, se confrontati ad altre produzioni precedenti o successive dello stesso manufatto, o per ragioni legate a motivi di cultura o costume.
Il vocabolo deriva dal francese antico vendenge (a sua volta derivante dalla parola latina vindēmia) [1] indicante in senso generico i vini d'annata di pregio.

Oggetti d'annata

Il termine coniato inizialmente per i vini vendemmiati e prodotti nelle annate migliori, è poi diventato sinonimo dell'espressione d'annata. Successivamente applicato anche per altri oggetti che sarebbe qui riduttivo elencare. Si rimanda giù per alcune esemplificazioni.
Riguardo agli strumenti musicali, alcuni di essi vengono considerati di culto in ragione della loro produzione, considerata particolarmente riuscita in determinate annate ma anche semplicemente per la migliore qualità dovuta alla stagionatura dei legni (i quali, più essiccati acquisiscono caratteristiche di risonanza acustica migliori degli stessi strumenti correntemente in produzione).
In genere, nella versione sostantivata del termine sono definiti vintage oggetti che, pur essendo di produzioni antiche, conservano funzionalità/caratteristiche/fascino/qualità e talvolta estetica superiori ad oggetti contemporanei in qualche modo ad essi paragonabili.
Talvolta oggetti da museo (ancor che non più funzionanti, ma di sola testimonianza storica) sono considerati vintage. In questi casi vengono utilizzati anche altri attributi quali rarità, capolavori, esemplari d'arte etc...

Abbigliamento

Si utilizza il termine vintage per definire anche la moda d'epoca intesa come patrimonio storico e culturale rappresentato da importanti capi d'abbigliamento, accessori, bijoux e altri oggetti di vanità. Comunemente, questa branca del vintage è definita in francese come mode vintage e in inglese come Vintage Fashion. L'abito o l'accessorio vintage si differenzia e contraddistingue dal generico "seconda mano" (l'usato) poiché la caratteristica principale non è tanto quella di essere stato utilizzato in passato quanto piuttosto il valore che progressivamente ha acquisito nel tempo per le sue doti di irripetibilità e irriproducibilità con i medesimi elevati standard qualitativi in epoca moderna, nonché per essere testimonianza dello stile di un'epoca passata e per aver segnato profondamente alcuni tratti iconici di un particolare momento storico della moda, del costume, del design coinvolgendo e influenzando gli stili di vita coevi.

Esempi

Automobili

Chitarre[

Biciclette e componenti per bicicletta

Computer, videogiochi e giochi elettronici[

Editori

Moto & scooter

Valvole termoioniche per amplificatori

Occhiali da sole

MYSTERIUM VIDEO :